Chiara Nicolai

La sua non è nè una buona, nè una cattiva idea. E’ semplicemente l’unica cosa possibile da fare per sopravvivere.

Non ha pertanto l’onere di dover assumere una decisione. Questo può rappresentare un sollievo unitamente alla consapevolezza che, pur se al peggio non c’è mai limite, diminuiscono in modo rilevante le probabilità che la sua situazione possa ulteriormente peggiorare.

Per quanto riguarda il pignoramento presso terzi di corrispettivi o parcelle professionali, il creditore dovrebbe essere sicuro che siano veramente cospicue per poter tentare il colpo senza rimetterci pure le penne.

Insomma, io credo che lei abbia e possa aver diritto ad un periodo di pausa e di riflessione senza il tormento e l’assillo dei creditori.


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