Da quanto si legge, sarà difficile per lei ottenere un prestito che non sia garantito dal trattamento di fine rapporto. Il pignoramento già in atto, infatti, non depone a favore della sua affidabilità creditizia e il TFR accantonato, ad oggi, non garantisce l’importo richiesto.
Al massimo, può tentare di ridurre l’entità del finanziamento, in modo che la capienza del TFR accantonato riesca ad offrire la sufficiente garanzia al prestatore. Naturalmente, ciò presuppone un accordo di dilazione del debito con il creditore che le ha notificato il precetto.
Altrimenti, non le resterà che attendere l’azione esecutiva che il nuovo creditore avvierà, una volta scaduti i termini utili per il pagamento del debito, fissati dal precetto.
Comprendo come il pignoramento del quinto comporti ulteriori aggravi di spesa, rispetto ad un finanziamento, oltre all’impossibilità di chiedere nuovi prestiti in ragione dell’evidente pregiudiziale che il pignoramento accompagna, e che, per tali motivi, lei desideri evitarlo.
Ma, se questo può consolarla, tenga conto che se anche avesse ottenuto il prestito garantito da TFR, la sua capacità autonoma di garantire un eventuale nuovo creditore si sarebbe comunque esaurita. E, se la cosa può contribuire a rassicurarla, va aggiunto che, in ogni caso, il vecchio ed il nuovo pignoramento non potranno sovrapporsi.
Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.