Vorrei rassicurarla: probabilmente lei non ha perso l’occasione della vita in quanto la società che aveva in gestione il credito, vantato da Vodafone nei suoi confronti, avrà chiesto l’autorizzazione a procedere con un saldo stralcio da 600 euro. Verosimilmente, la Vodafone avrà negato la proposta transattiva e richiamato la pratica.
Non è la prima volta che capita. La società affidataria del recupero del credito tende a realizzare (pochi maledetti e subito) proponendo stralci vantaggiosi al debitore, in modo da incassare le provvigioni. La Vodafone, invece, avrà ritenuto non conveniente procedere in tal senso.
In effetti, quando il creditore agisce per decreto ingiuntivo, andando incontro ad ulteriori spese che deve comunque anticipare, è perché reputa che il debitore possa, in qualche modo, pagare.
Posso immaginare, ad esempio, che lei percepisca uno stipendio da lavoratore dipendente. Nel qual caso il prossimo passo di Vodafone sarà quello di chiedere il pignoramento del suo stipendio.
Purtroppo, a quanto mi sembra di capire, la proposta di saldo stralcio le è stata avanzata verbalmente, ragion per cui non si può neanche invocare, per vie legali, il rispetto della novazione contrattuale (ovvero di un debito di soli 600 euro).
Mi spiace.
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