Simone di Saintjust

I diritti quesiti di un creditore non possono essere compressi unilateralmente in conseguenza dei comportamenti successivi tenuti dal debitore (assunzione di altre obbligazioni, separazione dal coniuge ecc…).

In linea teorica chi le ha accordato la cessione del quinto ed il prestito delega potrebbe anche ricalcolarle l’importo delle rate. Ma in funzione di un accordo bilaterale, non di un provvedimento del giudice.

Non le ho consigliato di seguire questa strada, per il semplice fatto che ormai da anni non credo più nè a babbo natale, nè alla befana.

Il giudice, se adito, tenterà di contemperare le sue esigenze e quelle dell’ex coniuge. Non riuscirà a fare in modo che le quote cedute, delegate o assegnabile (cessione, delega, crediti alimentari) restino complessivamente al di sotto del 50% dello stipendio (i suoi debiti attuali mensili già attualmente superano il tetto del 50% dello stipendio).

Dovrà, probabilmente, non tener conto del prestito delega, che a differenza della cessione del quinto non è esplicitamente previsto fra i crediti preesistenti utilizzabili per la determinazione della capienza della quota da pignorare.


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