Paolo Rastelli

La vedo decisa e determinata: mi sono astenuto dal darle consigli di azioni che avrebbero potuto sortire qualche effetto, per la semplice ragione che esse potrebbero anche crearle dei problemi con la banca.

Nel senso che, pur se contrattualmente i fondi sono stati stanziati, ciò non toglie che i bancari potrebbero chiederle delle ulteriori kilate di carte ogni qualvolta lei porta una fattura a riscontro (le potrebbero, ad esempio, chiedere le analisi cliniche dell’artigiano che l’ha emessa).

Comunque, ci sono due profili a cui potrebbe appellarsi. Un comportamento eticamente scorretto (sottoporre il cliente ad un controllo esasperato ed invasivo) ed i messaggi di pubblicità ingannevole veicolati con le brochure.

Per il secondo aspetto può rivolgersi all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio conosciuta come ANTITRUST.

L’Antitrust ha messo a disposizione, per la tutela del consumatore in relazione a pubblicità ingannevole (è il suo caso) uno sportello virtuale a cui è possibile rivolgersi per la denuncia sia tramite contact center, sia attraverso una web form (un modulo da inviare via internet, in soldoni).

Il numero verde del contact center è 800.166.661

Il modulo per la denuncia online lo trova invece qui.

Per la questione inerente il comportamento scorretto della banca sull’eccessivo controllo che intende esercitare nei suoi confronti, la cosa più opportuna da fare è procedere con una segnalazione all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF).

E’ una procedura che può essere attivata al costo di una raccomandata A/R. Abbiamo già avuto, in passato, numerose esperienze positive con le segnalazioni all’ABF. E’ un organismo che fa davvero quello che dice di fare.

Non irroga sanzioni, ma pubblica su quotidiani e riviste specializzate i riscontri dell’istruttoria avviata su segnalazione dell’utente, laddove i fatti denunciati trovassero conferma.

Qui il pdf con le istruzioni per procedere al ricorso/segnalazione.

L’obiettivo di entrambe le azioni è quello di far capire alla banca che lei non intende subire passivamente atteggiamenti di prepotenza ed arroganza.

La banca sarà allertata sia dall’Antitrust che dall’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), che richiederanno informazioni sul caso. E’ possibile che, di conseguenza, recedano dal perseverare nell’atteggiamento assunto.


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