La sua situazione è abbastanza complicata, avendo lei chiesto il preventivo per il mutuo in estate e non avendo ancora firmato il mutuo ma solo avviato la pratica.
Le condizioni offerte nel preventivo per il mutuo, di cui lei riferisce, si basano su un vecchio spread. Il problema è che oggi nessun istituto bancario pratica spread sotto il 2%, mentre è frequente trovare lo spread oltre il 3-4%.
Quindi cosa deve fare chi, come lei, si trova per così dire incastrato? Come deve comportarsi chi, come lei, ha chiesto il preventivo e si è portato avanti con l’acquisto della casa basandosi su uno spread che oggi non esiste più?
In tali circostanze è importante capire la differenza tra tasso di preventivo e tasso di stipula del mutuo. Raramente coincidono perché gli istituti di credito si riservano la possibilità di cambiare le condizioni in corsa.
Non tutti operano allo stesso modo, però. Alcune banche, ad esempio, congelano il tasso di preventivo per 8 mesi. Purtroppo si tratta di eccezioni. I più indicano nel preventivo il periodo di validità dello spread, ma solitamente dura circa un mese. Ma è davvero difficile concludere la pratica in un mese. Per cui è come dire indirettamente che si riservano la possibilità di cambiare lo spread concordato preventivamente prima della stipula.
Insomma, dipende da banca a banca e da preventivo e preventivo (da leggere con attenzione e magari da provare a far cambiare nel caso in cui la durata del tasso di preventivo sia risicata).
Ma i fatti dimostrano che la maggior parte degli istituti si riservano la facoltà di cambiare lo spread in corsa.
Peccato che non sia riuscito a formalizzare il contratto di mutuo nel mese di settembre. Infatti, per chi sta rimborsando un mutuo il cui piano di ammortamento è partito prima di settembre non c’è nessun problema. I nuovi spread non intaccano quello che ha firmato con la banca e sulla base del quale sta già pagando le rate.
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