Giorgio Valli

E’ senz’altro possibile chiedere la dilazione di pagamento per nuove somme iscritte a ruolo, anche se si hanno già rateazioni in corso.

Per quanto attiene la quota di proprietà indivisa, suggerisco di non ricorrere, al momento, ad una donazione. Potrebbe essere impugnata da Equitalia, così come la eventuale rinuncia all’eredità, quando lei vi sarà chiamato.

Alla questione devono essere coinvolti anche gli altri eredi. Il pignoramento di una quota di proprietà indivisa ed indivisibile potrebbe, infatti, anche comportare la vendita dell’intero bene.

Il suo debito è infatti superiore agli ottomila euro. Non so se esso sia inferiore ai ventimila, ma lei – pur essendo comproprietario di una casa che può essere classificata come abitazione principale – non mi sembra avere validi motivi per impugnare le ultime cartelle. La quota parte è pertanto espropriabile.

Dunque, tutti i debiti ad oggi iscritti a ruolo vanno pagati. Per evitare problematiche nel breve medio periodo, essendo lei – a quanto è dato di capire – un soggetto a rischio, l’attuale quota di proprietà va ceduta prima possibile, a prezzo di mercato e possibilmente ad un soggetto (anche uno dei futuri chiamati) che acquisisca residenza nella casa di sua madre.

Per l’eredità la soluzione consiste nel ricorrere ad un testamento. In esso la ripartizione della massa ereditaria andrà fatta escludendola, di fatto, dall’assegnazione di quote immobiliari o, qualora ciò non sia possibile, violando la sua quota di legittima (nel caso sua madre disporrà un testamento olografo).

Trattandosi di un bene che presumibilmente non dovrà essere reso commerciabile, l’impatto di una successione poco trasparente dovrebbe avere scarso rilievo. Resta, per i coeredi, il rischio di una sua successiva impugnazione dell’eredità da parte, cosa credo gestibile.

Non è gestibile, invece, il rischio, remotissimo ma sempre possibile, di una impugnazione del testamento da parte di Equitalia, legittimata da un interesse: quello di escutere il credito ad un debitore cui non è stata assegnata la quota di legittima. Ma ciò fa parte dell’imperscrutabile alea della vita.

Sicuramente, si tratta di una soluzione più “sicura” rispetto alla donazione o alla rinuncia.


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