Rosaria Proietti

In questo Paese si può essere rovinati perché un impiegato sbaglia grossolanamente a scrivere una cifra? O in tutto ciò c’è alla base un disegno criminale della Stato per rastrellare soldi dai cittadini per evitare il default, indebolendone in modo criminoso gli strumenti giuridici di difesa da atti chiaramente impropri ed estorsivi?

Purtroppo, anche se può sembrare una provocazione, in questo paese può accadere quello che lei scrive per il semplice fatto che la PA è piena di nipoti, nipotine, cugini, cuginette, parenti alla lontana ed alla vicina, amanti, sodali, figli, figliastri e concubini del feudatario (leggi politico) di turno. Gente a cui non affideremmo neanche il compito di andare a comprare mezzo kilogrammo di mele dall’erbivendolo sotto casa.

Nessun disegno criminoso. Magari fosse questo. Invece, si tratta solo imbecillità allo stato puro, in quantità industriale, eguagliata da pari arroganza.

Perchè, se è vero che tutti possiamo sbagliare, è anche vero che quando l’errore vien fatto notare, e vengono rimarcate le conseguenze che l’errore grossolano può comportare ad un cittadino vessato, non si può rispondere, con noncuranza, che il lavoro è tanto e non si sa quando la pratica verrà riesaminata.

Il suggerimento è di inviare la documentazione, accompagnata da una lettera-appello, anche via e-mail, alle redazioni dei quotidiani della sua regione ed a quelli a tiratura nazionale.

In questo momento l’ADE, Equitalia e le sue malefatte tirano molto ed i giornali, con storie come la sua, ci vanno a nozze.

Vedrà che le risponderà, sempre attraverso la stampa, l’addetto alle PR della sede regionale, territorialmente competente, dell’Agenzia delle Entrate. E la risposta è sempre la stessa. Perché non ci ha interpellati prima? Avremmo immediatamente risolto il suo problema …


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