Andrea Ricciardi

In tema di bollette energetiche, cambiare operatore, anche se semplice e veloce, può comportare una spesa eccessiva per il consumatore, che spesso disincentiva a fare questa manovra: vediamo quali sono i costi da sostenere.

Vediamo in quali casi si deve pagare per cambiare l’operatore energetico.

Ci sono due casi eccezionali in cui sono dovuti i pagamenti: quando il cambiamento di operatore viene fatto a distanza di meno di un anno da quello precedente, oppure quando si sceglie di passare da un fornitore del Mercato Libero al regime di Maggior Tutela.

Cambiare operatore energetico, in questi due casi eccezionali, ha un costo variabile. Nel primo caso, l’addebito è a discrezione del singolo operatore e ammonta a circa 27 euro.

Nel secondo caso è invece necessario il pagamento dell’imposta di bollo, il cui valore è di 16 euro. Non sono invece previste spese per il contatore: il passaggio non richiede alcun intervento tecnico.

Vediamo ora come cambiare operatore energetico.

L’operazione, grazie al mercato libero, è molto semplice e porta via solo pochi minuti.

Per farlo basta infatti attivare il nuovo contratto, andando ad indicare i nuovi dati anagrafici il codice identificativo alfanumerico che si trova nella bolletta e il proprio contatto mail o telefonico ed eventualmente il codice Iban su cui avviare la domiciliazione delle utenze.


Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.