Giovanni Napoletano

Specializzata nelle false partenze, Dazn si inceppa anche alla prima giornata della Serie A dopo il Mondiale del Qatar: Gli abbonati vedono a singhiozzo Udinese-Empoli e soprattutto la sfida più attesa, Inter-Napoli.

In un comunicato, l’emittente a pagamento assicura che il disservizio – responsabilità di un partner tecnologico internazionale – avrebbe colpito una minoranza dei clienti.

Persone che ora Dazn è disposta a risarcire “in conformità alle regole vigenti”.

Gli abbonati, dunque, dovranno seguire le procedure che il garante dei consumatori (l’Autorità per le Comunicazioni, l’AgCom) ha definito a gennaio del 2022.

Le persone hanno 7 giorni di tempo – dalle gare di mercoledì – per presentare reclamo.

E dovranno usare la piattaforma che l’Autorità mette a disposizione su Internet all’indirizzo conciliaweb.agcom.it.

A sua volta, Dazn avrà tre mesi per riconoscere il rimborso, se l’AgCom la condannerà.

Quasi certamente, il rimborso prenderà la forma agile di uno sconto sui futuri pagamenti dell’abbonamento. Il tifoso ha diritto a ricevere un quarto della quota mensile dell’abbonamento.

La procedura è impegnativa per gli sportivi. Per questo il ministro Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) chiederà a Dazn di semplificarla. Nella riunione già convocata per il 10 gennaio, Urso si batterà perché la pay-tv risarcisca automaticamente gli abbonati colpiti dal disservizio. In altre parole, Urso e il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, pretenderanno che si applichi il “lodo Vezzali”.

Ad agosto 2022, quando Dazn scivolò alla prima di campionato, l’allora sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali battè il pugno. Impose che Dazn si facesse carico di individuare lei i clienti impattati dal disservizio, grazie alle tecnologie di cui dispone, risarcendoli poi in modo automatico.

Più passano le ore e più Dazn si orienta a replicare questo schema di gioco: si va, dunque, verso il rimborso automatico. Chi non riceverà niente, avrà comunque diritto di avviare una contestazione attraverso il ConciliaWe.

Al ministero il 10 gennaio sarà presente anche Luigi De Siervo, ad della Lega Calcio, che già mercoledì sera ha scritto una lettera di fuoco alla emittente a pagamento. De Siervo reclama il rispetto degli standard di qualità nella messa in onda.

Ieri poi, e per tutto il giorno, picchiano su Dazn le associazioni dei consumatori. Il Codacons invia un nuovo esposto proprio all’AgCom. Obiettivo è capire se davvero l’emittente ha messo in campo i miglioramenti tecnici promessi in questi anni.

I disservizi di mercoledì sono responsabilità di un fornitore internazionale di Dazn. Questo colosso tecnologico – di cui non conosciamo il nome – ha il compito di instradare il traffico dei dati verso una serie di nodi della rete.

Il lavoro di smistamento verso più nodi evita gli ingorghi e assicura la visione delle partite senza intoppi. Mercoledì il traffico è stato concentrato su un solo nodo, che alla fine è tracollato. I tecnici di Dazn avrebbero impiegato tra i cinque e i 15 minuti per metterci una pezza.

In queste ore, la popolarità di Dazn – già incrinata dalle interruzioni nelle partite – ha ricevuto un altro colpo per i nuovi abbonamenti che mette in campo.

Dal 2 gennaio 2023, l’abbonamento costa la solita cifra – 29,99 euro al mese – a condizione di rinunciare a un beneficio di cui godono i vecchi abbonati. In sostanza, i nuovi non potranno sospendere il pagamento durante i mesi estivi, quando i campionati di A e B non si giocano.


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