Il reddito di cittadinanza è erogato al nucleo familiare, e non al singolo sottoscrittore della DSU/ISEE: la domanda per fruire del Reddito di Cittadinanza è presentata da uno dei componenti il nucleo familiare, ma il beneficio è assegnato all’intero nucleo familiare.
In un tale contesto, chi ha sottoscritto la dichiarazione mendace è chiamato in prima battuta a restituire l’indebito: qualora la restituzione dell’importo erogato ad un nucleo familiare non avente diritto non si riuscisse ad ottenere con l’escussione del soggetto sottoscrittore, allora verrebbero coinvolti tutti i membri del nucleo familiare beneficiario del Reddito di Cittadinanza.
Infatti, l’aver percepito illegittimamente il Reddito di Cittadinanza è una obbligazione solidale, il che vuol dire, ai sensi dell’articolo 1292 del codice civile, che più debitori (nella fattispecie i componenti del nucleo familiare beneficiario) sono obbligati tutti per la medesima prestazione nei riguardi dell’INPS.
Certamente poi, il componente eventualmente incolpevole del nucleo familiare beneficiario può procedere per farsi restituire del componente fraudolento quanto è stato obbligato a versare all’INPS.
Nel caso in esame, dal momento che il nucleo familiare beneficiario è formato esclusivamente dall’unico percettore del Reddito di Cittadinanza, nessun’altro potrà essere considerato responsabile dell’illecito.
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