Gennaro Andele

Anche se per diverse categorie di beneficiari l’erogazione del bonus 200 euro è già cominciata e, a meno che non ci sia una replica dell’operazione nei prossimi mesi, sarà conclusa nelle prossime settimane, alcuni dubbi sono rimasti senza soluzione.

Uno di questi riguarda i lavoratori neo assunti dal 1° luglio, che in caso non abbiano avuti alcun rapporto di lavoro nella prima metà del 2022 non hanno diritto al bonus, ma per cui è sufficiente aver lavorato e avuto accesso all’esonero contributivo dello 0,80% per un mese per rientrare nella platea di beneficiari.

Il problema è che i datori di lavoro, per poter sapere se i propri dipendenti neo assunti possono ricevere o meno il bonus 200 euro, devono effettuare una verifica aggiuntiva, su cui l’Inps non ha fatto chiarezza.

La soluzione più semplice sarebbe integrare la questione nel modulo di autodichiarazione che i lavoratori dipendenti devono comunque consegnare al proprio datore di lavoro per poter ottenere il beneficio.

Di fatto, però, non sono arrivate conferme ufficiali.

Introdotto con il decreto Aiuti per aiutare i circa 31 milioni di beneficiari a sostenere l’aumento dei costi dato dall’attuale inflazione, il bonus 200 euro è un contributo una tantum, ovvero erogato solamente una volta alla maggior parte dei cittadini il cui reddito lordo nel 2021 è stato inferiore a 35.000 euro.

A far parte della platea, lavoratori dipendenti, pensionati, lavoratori domestici, disoccupati, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) e lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo.

Le polemiche sull’iter erogativo del bonus per le diverse categorie sono già state diverse, e hanno in particolare riguardato l’autodichiarazione prevista per i lavoratori dipendenti, che hanno dovuto certificare di non aver già ricevuto i 200 euro, complicando una procedura presentata come automatica.

La questione dell’autocertificazione ha causato incertezza anche perché il periodo di osservazione utile a determinare la titolarità allo 0,80%, identificato dalla legge nei primi quattro mesi del 2022, è stato poi esteso al 23 giugno per volontà congiunta del ministero del lavoro e dell’Inps.

L’inserimento dell’addendum temporale ha dunque costretto le aziende che per avvantaggiarsi avevano già identificato i beneficiari a riaprire l’operazione per poter inserire i nuovi beneficiari.

È indubbio che, nel caso il bonus 200 euro sia riproposto nel corso dei prossimi mesi, esistono margini di miglioramento per quanto riguarda chiarezza e semplificità dell’operazione.


Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.