Giuseppe Pennuto

Pochi provvedimenti come la revoca patente sono in grado di mettere in difficoltà un automobilista: che sia a tempo determinato o indefinito, si tratta infatti di una disposizione che impedisce al sanzionato di mettersi al volante di qualunque auto. E poco contano le ragioni personali.

Non ha cioè alcuna importanza se la vettura sia utilizzata per ragioni lavorative oppure per motivi esclusivamente personali. Che il ritiro patente si declini nella revoca o nella sospensione, il risultato finale è il medesimo. Una sanzione così severa si giustifica naturalmente con una grave infrazione al Codice della strada.

Una di quelle per cui al guidatore non basta il pagamento di una multa per cavarsela. Ma come andare oltre? Come può il conducente rientrare in possesso della licenza di guida dopo essere stato raggiunto dal provvedimento di revoca patente? Il modo c’è e non è unico.

Come lascia intuire lo stesso nome, il provvedimento di revoca patente è ben più incisivo di quello della sospensione. Lo è perché l’automobilista si tratta di fatto nella cancellazione del permesso di guida. Non è infatti un caso che per subire questo tipo di provvedimento, il conducente deve aver trasgredito piuttosto gravemente il Codice della strada.

Qualche esempio? Si è messo alla guida dell’auto mentre era in stato di ebbrezza. Oppure sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Più in generale, la sanzione della revoca patente scatta nel caso in cui il conducente abbia perso i requisiti psicofisici necessari per rimanere al volante. La sospensione patente è invece un provvedimento temporaneo che raggiunge il titolare della patente. In linea di massima scatta quando mette in pericolo la propria incolumità o quella degli altri.

A differenza della revoca patente, la sospensione della licenza di guida è dunque un provvedimento che si caratterizza per la sua provvisorietà. Già al momento dell’emissione della disposizione da parte della prefettura, della motorizzazione o del tribunale, l’automobilista sa già quando potrà tornare a guidare. Decisivo è il verbale dell’organo di polizia che ha rilevato la trasgressione del Codice della Strada.

Alcune tra le circostanze più note che portano alla sospensione patente sono:

  • guida di un veicolo con cronotachigrafo non funzionante, alterato o privo del foglio di registrazione per cui è prevista la sospensione della patente da 15 giorni a 3 mesi;
  • omissione di soccorso in caso di incidente stradale con feriti: sospensione da 1 a 3 anni per mancato arresto dell’auto e da 1 anno e 6 mesi a 5 anni per omissione di soccorso;
  • circolazione contromano in corrispondenza di curve, raccordi convessi o situazioni di limitata visibilità: sospensione della patente da 1 a 3 mesi;
  • guida in stato di ebbrezza: sospensione della patente da 3 mesi a 2 anni in base al tasso di alcool rilevato tra 0,5 e oltre 1,5 grammi per litro;
  • superamento dei limiti di velocità tra 40 e 60 chilometri orari: sospensione della patente da 1 a 3 mesi;
  • guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: sospensione della patente da 1 a 2 anni;
  • gara di velocità: sospensione della patente da 1 a 3 anni;
  • incidente stradale con lesioni colpose con conseguente sospensione della patente per una durata massima di 2 anni.

Le circostanze della revoca patente possono quindi essere suddivise in due tronconi. Innanzitutto c’è il caso della perdita dei requisiti psicofisici richiesti per guidare un’auto. In questo caso, per riottenere la patente è indispensabile tornare in possesso dei requisiti che sono stati persi. Pensiamo ad esempio al caso di una lunga e guaribile malattia o della perdita temporanea dei requisiti visivi.

Come abbiamo visto, l’autorità può disporre la revoca patente per motivi di condotta. In questa circostanza – ad esempio nel caso di consumo di alcol – l’automobilista deve munirsi di pazienza. In base alla situazione, deve attendere dai due ai tre anni per ritornare in possesso della patente.

Dopodiché è come se ricominciasse da zero. Viene infatti considerato un neopatentato per i tre anni successivi.

La procedura per ottenere la patente dopo la revoca è legata alle ragioni che hanno portato all’emanazione del provvedimento.

Se in linea generale, l’automobilista deve contattare l’ufficio incaricato per sapere se può di nuovo guidare con la patente in tasca, diverso è il caso se è stato sorpreso e sanzionato per guida in stato di ebbrezza.

Deve infatti sostenere un colloquio davanti alla Commissione medica del dipartimento della Prevenzione medicina legale. Solo nel caso di disco verde, il guidatore può tornare al volante.


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