Genny Manfredi

Abbiamo due soggetti A e B conviventi nella medesima unità abitativa, non legati da vincoli di parentela, affinità e affettivi e cointestatari del contratto di locazione dell’unità abitativa in cui entrambi risiedono: il soggetto A intende richiedere il reddito di cittadinanza, mentre il soggetto B è un lavoratore dipendente.

Il soggetto A chiede se può procedere per la richiesta del reddito di cittadinanza: la risposta banale è certamente si, se il soggetto A ha compiuto i 26 anni e se soddisfa, come nucleo familiare costituito da egli stesso, tutti i requisiti previsti, per i beneficiari, dall’articolo 2 del decreto legge 4/2019.

Qualora ne avesse diritto, il reddito di cittadinanza del soggetto A sarà formato da una componente ad integrazione del reddito familiare, pari a 500 euro mese qualora il soggetto A non percepisca redditi di alcun tipo, ed una componente locazione, fino ad un massimo di 280 euro mese, pari ad 1/12 della metà dell’ammontare del canone annuo previsto nel contratto di locazione cointestato, registrato presso l’Agenzia delle Entrate.


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