Andrea Ricciardi

Durante la pandemia anche ai dipendenti privati era previsto il bonus per recuperare la spesa per i centri estivi o per la baby sitter: al momento, invece, il rimborso (a livello nazionale, poi a livello comunale o regionale possono essere previste delle agevolazioni) è destinato solo ai dipendenti della pubblica amministrazione e ai pensionati.

L’Inps ha pubblicato il relativo bando.

Ecco come funziona.

Come abbiamo detto, il bonus centri estivi spetta solo ai dipendenti e ai pensionati della pubblica amministrazione iscritti all’Inps.

Sono compresi i soggetti che percepiscono la pensione indiretta o di reversibilità.

Il bonus è riconosciuto per le spese di iscrizione ai centri estivi di figli, anche quelli in affido, di età compresa tra i 3 e i 14 anni.

I centri estivi devono essere frequentati per almeno una settimana nel periodo giugno-10 settembre 2022 e il bonus copre fino al massimo quattro settimane, anche non consecutive, di frequenza, solo presso un unico centro.

L’importo massimo settimanale è di 100 euro, con un contributo calcolato secondo l’Isee del nucleo familiare e cioè: rimborso massimo fino a 8.000 euro di Isee, rimborso del 95% della spesa con Isee da 8mila a 24mila, del 90% da 24mila a 32mila e così via fino al rimborso dell’80% per Isee oltre 56mila euro.

Il bonus è maggiorato di un ulteriore 50% in caso di bambini con disabilità grave o gravissima.

La domanda deve essere presentata online tramite Spid, Cie o Cna sul sito dell’Inps entro le ore 12.00 del giorno 20 giugno 2022.

Una volta che l’Inps riceve le domande e le controlla, comunica al richiedente l’accoglimento o il rifiuto della richiesta di rimborso tramite Sms o mail utilizzata per presentare la domanda.

Entro dicembre 2022 l’Inps pubblicherà l’elenco degli assegnatari definitivi del bonus centri estivi.


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