Gennaro Andele

Il bonus da 200 euro, la misura una tantum introdotta dal governo con il decreto Aiuti (approvato il 2 maggio dal Consiglio dei ministri), arriverà con la busta paga di luglio ed è rivolto a lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati con redditi fino a 35 mila euro lordi, esteso anche a disoccupati, stagionali, colf e percettori di reddito di cittadinanza. Nel complesso la misura interesserà oltre 30 milioni di persone.

Dopo pochi giorni dal via libera al decreto, il premier Mario Draghi ha nuovamente riunito i ministri per discutere di alcuni aggiustamenti tecnici sulle modalità di erogazione del bonus e per ampliare la platea di destinatari (prevista inizialmente a 28 milioni di persone, a cui poi sono stati aggiunti pensionati, percettori di reddito di cittadinanza, disoccupati che nel mese di giugno avranno ricevuto l’assegno di disoccupazione o la Naspi, i lavoratori stagionali e i collaboratori domestici.

Per ogni categoria di riceventi sono state stabilite diverse modalità di distribuzione.

Si ricorda che la misura è «una tantum», ciò significa che verrà erogata in un’unica soluzione in busta paga con gli stipendi del mese di luglio o dall’Inps (o altri enti incaricati) con le pensioni.

Per gli autonomi e i professionisti la distribuzione avverrà sempre nel mese di luglio ma il governo istituisce un fondo ad hoc presso il ministero del Lavoro, su proposta della ministra della Famiglia, Elena Bonetti, e di quella per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini.

Per i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, non c’è bisogno di inoltrare alcuna domanda, l’erogazione avviene in via automatica per chi ha un reddito annuo inferiore ai 35 mila euro.

Spetterà, poi, ai datori lavoro in sede di conguaglio a fine anno verificare se i propri dipendenti che hanno ricevuto l’aiuto economico hanno effettivamente i requisiti necessari ed eventualmente recuperare l’importo, suddiviso in otto rate.

L’Inps (o l’ente di previdenza incaricato) avrà il compito di erogare i 200 euro, con la mensilità di luglio, ai titolare di pensione, ai “pre-pensionati” e ai disoccupati che a giugno avranno ricevuto l’assegno di disoccupazione.

Per calcolare il tetto dei 35 mila si procederà tenendo conto dei redditi di qualsiasi natura (compresi quelli esenti da imposta o soggetti a ritenuta alla fonte o a imposta sostitutiva), ma saranno esclusi il reddito della casa di abitazione e le sue pertinenze, i trattamenti di fine rapporto e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata, l’assegno al nucleo familiare, gli assegni familiari e l’assegno unico universale.

L’indennità non può essere ceduta, sequestrata o pignorata e non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.

Con le modifiche apportate al decreto, il bonus da 200 euro sarà erogato anche a coloro che percepiscono in reddito di cittadinanza.

Secondo l’Osservatorio Inps, nel corso del 2021 i nuclei familiari che lo hanno ricevuto per almeno una mensilità sono stati oltre un milione (esattamente 1.763.257).

L’erogazione non sarà, però, automatica: l’istituto provvederà a fare le necessarie verifiche per escludere chi già ottiene il bonus in quanto pensionato e le famiglie dove risulta che uno dei componenti (con reddito sotto i 35 mila euro) ha diritto al bonus come lavoratore dipendente.

Con le modifiche al decreto aiuti, anche i lavoratori autonomi e i professionisti riceveranno il bonus allo scopo di sostenere il potere d’acquisto.

Per poterlo erogare, è stato istituito un fondo apposito, i cui dettagli saranno definiti in un ulteriore decreto ministeriale che sarà emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto aiuti.

Il pagamento dovrebbe avvenire anche in questo caso a luglio, ma sarà il provvedimento a definire in quali modalità

Per quanto riguarda i lavoratori domestici alle dipendenze delle famiglie, l’erogazione del bonus da 200 euro non avverrà dalle famiglie stesse, come ha specificato Massimo De Luca, direttore dell’Osservatorio Nazionale Domina sul Lavoro Domestico, ma dovrebbe avvenire con modalità simili a quelle adottate nel 2020 per la distribuzione del bonus attuato per fronteggiare l’emergenza Covid: l’Inps aveva aperto il servizio per le richieste e coloro che intendevano fare domanda dovevano possedere in Pin Inps, lo Spid, la Carta nazionale dei servizi (Cns) o la Carta di identità elettronica (Cie).


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