Andrea Ricciardi

Il bonus 200 euro è un assegno «una tantum» ideato dal governo per compensare la perdita di potere di acquisto delle famiglie dovuta al balzo dell’inflazione arrivata al 6,2%: la misura è destinata ai redditi più bassi e copre una platea di circa 28 milioni di persone, mentre il limite di reddito fissato dal governo per averne diritto è 35 mila euro.

Il bonus è destinato a lavoratori dipendenti, pensionati ed autonomi con un reddito fino a 35mila euro. L’indennità andrà anche a tutti coloro che per il mese di giugno 2022 hanno percepito l’indennità di disoccupazione o la Naspi.

Il bonus andrà anche ai percettori del reddito di cittadinanza, ai lavoratori stagionali e ai collaboratori domestici, che in una prima stesura del provvedimento erano stati esclusi.

La proposta dell’ampliamento della platea è arrivata dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e dai Cinque Stelle.

Nelle intenzioni del governo, il sussidio verrà erogato ai lavoratori dipendenti con lo stipendio di luglio direttamente nella busta paga: sarebbe a carico quindi del datore di lavoro cui verrebbe poi rimborsato come sostituto d’imposta.

Per i pensionati l’accredito verrà fatto insieme con la pensione il primo luglio. Per gli autonomi e i professionisti, il governo istituisce un fondo ad hoc presso il ministero del Lavoro come proposto dalla ministra della Famiglia Elena Bonetti e appoggiato dalla ministra per i Rapporti del Parlamento Maria Stella Gelmini e l’erogazione sarebbe sempre nel mese di luglio.

Sarà un successivo decreto del ministero del Lavoro a definire le modalità per destinare l’assegno a questa categoria di lavoratori.

Il bonus 200 euro non può essere ricevuto dai lavoratori e pensionati con un reddito pro capite superiore ai 35mila euro.


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