Giovanni Napoletano

Il governo negli ultimi anni (in particolare durante la pandemia e ora per far fronte all’impatto economico della guerra) ha messo in campo diversi bonus e voucher in parte per sostenere famiglie e imprese, in parte per favorire la digitalizzazione (anche se spesso le cose si fondono) e anche per perseguire politiche green (ambientali).

L’ultimo è stato il Bonus da 200 euro in busta paga.

Uno di questi “voucher connettività”, studiato proprio per dotare di una connessione veloce sia le imprese che le famiglie. Nel caso delle famiglie il contributo era sino ad ora legato a limiti reddituali (chi ne faceva richiesta doveva avere un Isee inferiore ai 20.000 euro).

Prossimamente (il provvedimento non è ancora stato varato) il governo introdurrà un bonus internet di 300 euro che non sarà invece legato al reddito: potrà dunque essere richiesto da tutte le persone-famiglie, che rientreranno nelle categorie previste, senza dover “fare i conti con l’Isee”.

Potranno richiedere il bonus le persone o le famiglie che non hanno una linea Internet a casa oppure ne hanno una sotto 30 Mbps (velocità minima del collegamento che da diritto al bonus) e decidono di attivarne una più performante.

La cosa più probabile è che non essendoci limiti legati al reddito non occorrerà fare alcuna domanda o presentare documentazione Isee. Lo “sconto” sarà direttamente applicato dall’operatore al momento dell’allacciamento/attivazione della linea. Il Bonus potrà così essere applicato al costo di attivazione (qualora sia previsto) oppure scalato dall’abbonamento mensile (fino appunto a 300 euro).

Non è detto poi che gli operatori decidano di agganciare a questo Bunus ulteriori offerte/sconti così come spesso avviene (ad esempio per gli incentivi auto/rottamazione ai quali le case automobilistiche aggiungono loro incentivi).

Le connessioni attivate che daranno diritto al Bonus dovranno avete una “velocità massima in download di almeno 30 Mbps”.

Secondo Infratel (Infrastrutture e Telecomunicazioni per l’Italia S.p.A.), società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico e fa parte del Gruppo Invitalia, operativa dal 2005, proprio per attuare i Piani Banda Larga e Ultra Larga del Governo, la cifra di 300 euro, tenendo conto dei prezzi delle offerte attualmente presenti sul mercato, è sufficiente per coprire i costi di attivazione e abbonamento per un periodo fino a 2 anni (24 mesi).

Anche in presenza del Bonus, in base agli accordi contrattuali e ai termini di legge, sarà comunque sempre possibile cambiare operatore. In questo caso, qualora il bonus non fosse stato integralmente utilizzato per pagare attivazione e abbonamenti mensili, la parte residua potrà essere utilizzata per coprire i costi legati al nuovo operatore.

Sul sito di Infratel si legge che: “la consultazione pubblica riguardante la seconda fase del ‘Piano voucher per l’incentivazione della domanda di connettività in banda ultra larga delle famiglie’ (quella appunto del Bonus 300 euro) si concluderà il 31 maggio 2022.

“L’obiettivo del Piano è quello di promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultralarga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie che usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s, in linea con la Strategia Italiana per la banda ultralarga.

Al termine della consultazione pubblica, il piano di intervento in esame sarà notificato alla Commissione europea per poi essere disciplinato da un apposito decreto del Ministro dello Sviluppo Economico”, spiegano da Infratel Italia.


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