Roberto Petrella

Purtroppo la situazione è quella descritta dai CAF ai quali vi siete rivolti e non c’è via di uscita: nel gennaio 2024 potrà essere presentato l’ISEE corrente e la casa che nel 2022 è stata espropriata, non entrerà più nel patrimonio immobiliare del nucleo familiare. Con l’ISEE corrente infatti, il patrimonio immobiliare di riferimento sarà quello di proprietà di un qualsiasi componente del nucleo familiare al 31 dicembre dell’anno precedente (nella fattispecie 2023) a quello di presentazione.

L’unico modo per accelerare i tempi, qualora la proprietà della casa espropriata possa essere ricondotta ad uno solo dei coniugi e non vi siano figli minorenni della coppia, è chiedere una separazione consensuale in Comune (rapida e senza troppe spese d’avvocato).

Appena sancita la separazione consensuale i due coniugi separati dovranno acquisire residenze diverse (il soggetto proprietario potrà, ad esempio, tornare formalmente a risiedere presso il nucleo familiare di origine). Il coniuge non proprietario potrà ottenere il reddito base di cittadinanza di 500 euro/mese e, addirittura, accedere anche al contributo affitto (fino a 280 euro/mese), se titolare di un contratto di locazione registrato all’Agenzia delle Entrate.


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