Le perplessità del CAF a cui si è rivolta sono più che giustificate: anche con la presentazione della DSU/ISEE corrente, attraverso la quale è stata prevista la possibilità di aggiornare a tempi più recenti il patrimonio immobiliare del richiedente, verrebbe fotografata la situazione patrimoniale al 31 dicembre del 2021, in cui lei risulterebbe ancora proprietaria di una unità abitativa che risulterebbe seconda casa, dopo il trasferimento di residenza nell’abitazione presa in affitto.
L’unica via d’uscita al momento ci sembra quella di presentare la DSU/ISEE corrente a partire dal primo aprile 2023, come prevede la normativa vigente. In questo modo potrà fare riferimento al patrimonio immobiliare detenuto nel corso del 2022 (e non durante il 2021 qualora presentasse una DSU/ISEE ordinaria).
Se non avesse trasferito immediatamente la residenza dalla casa espropriate, avrebbe potuto immediatamente fruire del reddito di cittadinanza anche senza il contributo affitto. Infatti quando nella casa di proprietà, vi risiede il proprietario, il bene non incide sull’ISEE (c’é una significativa franchigia che abbatte il valore dell’immobile ai fini IMU).
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