Marzia Ciunfrini

Purtroppo, nel corso della sua dettagliata esposizione non si ravvisano elementi tali da giustificare una motivata opposizione a un eventuale decreto ingiuntivo richiesto dal creditore per ottenere il recupero coattivo di partite debitorie non rimborsate: il giudice che pronuncia l’ingiunzione di pagamento, infatti, è tenuto esclusivamente a stabilire se il credito vantato è certo, liquido ed esigibile (articolo 633 del codice di procedura civile).

Tuttavia, i profili di condotta tenuti da più di un direttore di banca sembrerebbero violare gli articoli 1175 e 1375  del codice civile, secondo i quali il debitore e il creditore devono comportarsi secondo le regole della correttezza e della buona fede contrattuale: ma la contestazione dovrebbe essere oggetto di una distinta ed autonoma azione giudiziaria.

Infine, per quel che attiene un possibile ricorso al giudice del sovraindebitamento, ex legge 3/2012, tale strada sarebbe percorribile se, e solo se, lei risultasse essere un imprenditore non fallibile: aspetto che non emerge nel quesito.


Per visualizzare l'intera discussione, completa di domanda e risposta, clicca qui.