Annapaola Ferri

Di solito la linea discriminante fra il cercare un accordo a saldo stralcio dilazionato con il creditore, oppure attendere il decreto ingiuntivo dipende dall’entità del patrimonio detenuto e dal reddito percepito dal debitore inadempiente: su questo aspetto lei tace, per cui è molto difficile poterla consigliare al buio.

Perché se non c’è trippa per gatti, anche con un decreto ingiuntivo emesso dal giudice adito (quello che lei indica come ingiunzione di pagamento) le cose non cambiano.

Quello che possiamo dire è che il debito è abbastanza esiguo per poter giustificare la richiesta del creditore al giudice di un decreto ingiuntivo (le spese di procedura sono inizialmente a carico del creditore che potrebbe non recuperarle a fronte di un’azione esecutiva infruttuosa), indipendentemente dalla capacità patrimoniale e reddituale del debitore inadempiente.

Può tuttavia provare a contattare il creditore per verificare se è disponibile a stralciare l’importo a debito con l’applicazione di uno sconto e la dilazione del pagamento


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