Paolo Rastelli

Concordare transazioni con Agenzia delle Entrate (ADER e Equitalia) non è da tutti: solo i debitori con debiti di milioni di euro ci riescono.

Pertanto, ai comuni mortali non resta che il pignoramento dello stipendio netto: l’articolo 72 ter del DPR 602/1973, stabilisce che le somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate dall’agente della riscossione in misura pari ad un decimo per importi fino a 2.500 euro e in misura pari ad un settimo per importi superiori a 2.500 euro e non superiori a 5.000 euro.

Sicuramente al primo pignoramento ADER chiederà la trattenuta di 1/10 (qualora lo stipendio netto del debitore non superasse i 2 mila e 500 euro). Tuttavia, successivamente, in occasione di eventuali altri inadempimenti, ADER potrà pignorare un ulteriore 1/10 della retribuzione per arrivare complessivamente ad un quinto della busta paga.


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