Ludmilla Karadzic

Sgombriamo subito il campo da equivoci: non esiste un contratto nazionale di lavoro che stabilisca una percentuale sul recuperato spettante all’addetto al recupero crediti, o se esiste, non è quasi mai applicato, almeno non nelle realtà che ho vissuto nei decenni di esperienza sul campo.

Ci sono fondamentalmente due tipologie di lavoratori: addetti al recupero da contact center e addetti alle visite domiciliari.

I primi riescono a portare a casa fino a 500/600 euro al mese, ma se non recuperano almeno il proprio costo, dopo un paio di mesi al massimo restano a casa. La possibilità di successo sono legate alla qualità delle pratiche che vengono assegnate all’agente da contact center, in termini di completezza della documentazione e possibilità di escussione del debitore. Per capirci, se le pratiche da lavorare sono relative ad extracomunitari immigrati ai quali, ai tempi d’oro, sono stati concessi crediti senza alcuna valutazione della possibilità di rimborso (crediti spazzatura), allora sarà difficile sbarcare il lunario. Senza contare il fatto che per vedersi assegnata una pratica decente, in tempi di magra, devi fare necessariamente parte di un gruppo ristretto nel quale è difficile entrare perchè non c’è grasso che cola. Per raggiungere l’obiettivo ed evitare di restare a spasso, non c’è orario di lavoro: devi recuperare almeno quanto costi all’azienda, altrimenti torni a casa.

I secondi guadagnano sul recuperato fino al 10/15%, ma con un tetto massimo: insomma se va bene riesci a portare a casa anche 2/3 mila euro al mese, non di più, al netto delle spese. Ma devi girare sul territorio spesso in città lontane da casa, in quartieri malfamati avendo a che fare con la gente più disperata e violando sistematicamente la normativa in materia di privacy. In alcuni casi sei costretto a pagarti anche il penalista in quanto esposto a querela da parte del debitore consapevole dei propri diritti (sono sempre più numerosi) dal momento che, senza consenso del debitore, non potresti recarti a casa di nessuno. Insomma, una vita davvero grama. Tanti rischi e poche soddisfazioni.


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