Simone di Saintjust

Innanzitutto va detto che consultare e farsi assistere da un notaio, in questi casi, anche se si hanno le idee molto chiare, come sembra essere nella fattispecie, è sempre ottima cosa e i soldi della parcella notarile sono sicuramente spesi in modo ottimale.

La scelta di attribuire il diritto di abitazione al marito indebitato è la soluzione classica in casi come quello che si sta esaminando: infatti, il creditore Agenzia delle Entrate Riscossione – ADER ex Equitalia) potrebbe citare, al posto del debitore leso nella quota di legittima, eventualmente e consapevolmente inerte, gli altri coeredi per una ripartizione dell’eredità non sbilanciata a favore dei due nipoti e a danno del coniuge (azione surrogatoria).

Ciò ai sensi dell’articolo 2900 del codice civile secondo il quale il creditore (Agenzia delle Entrate Riscossione) per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni, può esercitare i diritti e le azioni che spettano verso i terzi al proprio debitore (il coniuge leso) e che questi trascura di esercitare, purché i diritti e le azioni abbiano contenuto patrimoniale e non si tratti di diritti o di azioni che, per loro natura o per disposizione di legge, non possono essere esercitati se non dal loro titolare.

Naturalmente, una volta ottenuta una parte di eredità più cospicua per il coniuge leso, questa andrebbe a soddisfare il credito vantato dalle Pubbliche Amministrazioni per le quali agisce ADER (ex Equitalia).

Tuttavia, perché ADER possa agire in tal senso (ovvero sostituirsi al coniuge debitore per chiedere al giudice il rispetto delle quote spettanti al coniuge legittimario stesso), l’erede leso dovrebbe volontariamente rinunciare al diritto di abitazione attribuitogli per testamento. E questo ADER non può farlo senza il consenso del coniuge debitore, dal momento che si tratta di un diritto che, per disposizione di legge, non può essere esercitato se non dal titolare stesso del diritto.

Passando ad altro se, per testamento dispone l’obbligo ai due nipoti di versare una somma mensile al coniuge debitore, ammesso che i due nipoti adempiano correttamente all’obbligo assunto verso lo zio, ADER avrà sempre gioco facile ad effettuare il pignoramento di tale somma verso ciascuno dei due nipoti, fino a soddisfacimento del debito (pignoramento verso terzi).

Forse la soluzione migliore è quella di aprire un conto corrente estero (per complicare eventuali richieste di successione da parte degli eredi testamentari) a firma del coniuge non debitore (e all’insaputa dei nipoti), sul quale versare la somma da destinare al marito eventualmente superstite con associata una carta di debito (bancomat su circuito VISA o Mastercard) con limite di prelievo mensile di mille euro da affidare (insieme al pin) al marito debitore in prossimità del trapasso.

Comunque, su questo ultimo aspetto il notaio saprà sicuramente consigliarla al meglio.


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