Giuseppe Pennuto

Alla sua domanda risponde, implicitamente, l’articolo 210 del Codice della Strada (CDS):

1 – Quando le norme del Codice della Strada dispongono che ad una sanzione amministrativa pecuniaria consegua una sanzione accessoria non pecuniaria, quest’ultima si applica di diritto, secondo le norme che seguono.

2 – Le sanzioni amministrative accessorie non pecuniarie comminate nel presente codice si distinguono in:

a) sanzioni relative ad obblighi di compiere una determinata attività o di sospendere o cessare una determinata attività;

b) sanzioni concernenti il veicolo;

c) sanzioni concernenti i documenti di circolazione e la patente di guida.

3 – Nei casi in cui é prevista l’applicazione della sanzione accessoria della confisca del veicolo, non é ammesso il pagamento in misura ridotta della sanzione amministrativa pecuniaria cui accede. In tal caso il verbale di contestazione della violazione deve essere trasmesso al prefetto del luogo della commessa violazione entro dieci giorni.

4 – Dalla intrasmissibilità dell’obbligazione di pagamento a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria consegue anche l’intrasmissibilità di qualsiasi obbligo relativo alla sanzione accessoria. Alla morte dell’obbligato, si estingue ogni procedura in corso per la sua esecuzione. Se vi é stato sequestro del veicolo o ritiro della carta di circolazione o della patente, l’organo competente dispone il dissequestro o la restituzione su istanza degli eredi.

Dal tenore della norma si evince che l’applicabilità della eventuale sanzione accessoria è disposta dall’articolo del Codice della Strada che viene contestato al trasgressore: per cui, per la regolarità del verbale, è esclusivamente necessaria l’indicazione dell’articolo del Codice della Strada che viene contestato al trasgressore.


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