Andrea Ricciardi

Dopo un anno dallo stop del marzo 2020, l’Agenzia delle Entrate si prepara a rimettere in moto la macchina delle riscossione, con l’invio delle notifiche delle cartelle esattoriali che i pignoramenti che, in attesa di interventi di modifica o di ulteriore sospensione da parte del Governo, dovrebbero essere regolarmente ripresi a partire dal primo marzo.

E così cresce l’attesa attorno agli interventi in materia fiscale che dovranno essere contenuti nell’imminente Decreto Sostegno: la crisi economica derivante dalla pandemia rimane gravissima e una ripresa regolare delle attività fiscali potrebbe rappresentare per moltissime persone un ulteriore elemento capace di aggravare la situazione.

Per questo l’Esecutivo sta valutando quali interventi mettere in campo per allentare la pressione del Fisco fino al termine della pandemia.

Secondo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, questo nuovo testo dovrebbe apportare significative novità per quel che riguarda la Riscossione – che dovrebbe essere sospesa fino al 30 aprile 2021 – e l’invio delle nuove cartelle, anch’esso destinato ad andare incontro ad un nuovo stop insieme al pagamento delle rate di saldo e stralcio e rottamazione-ter.

Altre importanti novità, però, dovrebbero arrivare anche rispetto alla possibilità di varare una rottamazione quater e un nuovo saldo e stralcio, che dovrebbe essere stabilito per tutte le cartelle al di sotto dei 5 mila euro: lo stralcio dovrebbe riguardare circa 60 milioni di cartelle, emesse tra il 2000 e il 2015, per un costo di 1 miliardo nel 2021 e 1 miliardo nel 2022.

Infine, il testo dovrebbe stabilire anche una dilazione degli invii di 50 milioni di comunicazioni rimaste ferme negli uffici dell’Agenzia dall’8 Marzo 2020.

Dopo la proroga arrivata in extremis il 28 febbraio e annunciata dal Ministero dell’Economia – relativa alle rate di rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle – lo stop del Fisco dovrebbe estendersi anche al pagamento delle rate della pace fiscale.

Previsto, inoltre, che si vada a colmare il vuoto lasciato in sospeso proprio dalla comunicazione emessa a fine febbraio dal Mef, visto che la proroga dei termini delle rate del 2020 non versate e della prima rata del 2021 della rottamazione ter non stabilisce, per il momento, una nuova data di scadenza.


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