Premesso, come lei ha anche precisato alla fine del quesito, che Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Università e Ricerca, pur inquadrando i propri dipendenti con diverso trattamento economico e previdenziale, sono, in realtà, una cosa sola (MIUR) e che dunque nemmeno si prospetta un sostanziale cambio di amministrazione nel passaggio di ruolo – il che dovrebbe ben rassicurare sulla continuità del prelievo – la cosa giusta, secondo noi, è stata quella di informare tempestivamente, di questo passaggio di competenze amministrative, la finanziaria cessionaria del quinto che in convenzione ha erogato il prestito, in modo che il creditore possa monitorare la situazione (in pratica si tratta dell’unico soggetto, oltre al debitore, ad essere effettivamente interessato alla regolare continuità delle trattenute) ed evitare destabilizzanti e sempre indesiderati recuperi in un’unica soluzione presso la “nuova” amministrazione derivanti dalla circostanza che la “vecchia” amministrazione la collocherà in aspettativa senza assegni.
Insomma, come lei ha già ampiamente intuito, l’obiettivo principale da conseguire è stato, a nostro sommesso parere, il mettere al corrente il creditore della possibile esigenza di dover notificare anche alla “nuova” amministrazione la circostanza che sulla busta paga del dipendente grava una cessione del quinto.
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