Andrea Ricciardi

Il bonus pc e tablet da 500 euro a famiglia varato dal Governo rischia di trasformarsi nel solito pasticcio all’italiana: infatti, per godere dell’incentivo, il Governo obbliga gli aventi diritto ad attivare una linea telefonica fissa, costringendo i consumatori a nuove e ingiustificate spese telefoniche.

Ma il decreto del Governo, che stanzia in totale 204 milioni di euro per il bonus, contiene un altro grave errore che danneggia pesantemente sia gli utenti, sia gli operatori del settore: la norma prevede infatti che solo gli operatori telefonici potranno fornire agli utenti i dispositivi elettronici, tagliando così fuori i rivenditori specializzati e creando distorsioni del mercato.

Non solo: la circostanza secondo cui solo gli operatori telefonici potranno fornire agli utenti i dispositivi informatici, azzera di fatto la concorrenza e consentirà alle società del settore di scegliere quali prodotti destinare ai consumatori, immettendo ad esempio sul mercato pc e tablet di seconda mano o “ricondizionati”, senza che gli utenti possano scegliere tra i prodotti disponibili presso i tanti rivenditori specializzati presenti in Italia.

Per tale motivo AIRES (Associazione Italiana Retailers Elettrodomestici Specializzati) e ANCRA (Associazione Nazionale Commercianti Radio Televisione Elettrodomestici e Affini), con l’intervento di Mediaworld, hanno presentato ricorso al TAR del Lazio ritenendo il Bonus pc e tablet una beffa per gli utenti e per gli operatori del settore.


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