Giuseppe Pennuto

Innanzitutto, va considerato che la dinamica del sinistro potrebbe essere stata tale da evidenziare, inequivocabilmente, un concorso di colpa paritario da parte dei conducenti dei due veicoli coinvolti: ciò spiegherebbe l’accredito pari al 50% della spesa sostenuta per le riparazioni. In tale ipotesi, la sua compagnia di assicurazione pagherà anch’essa, all’altro conducente, il 50% della spesa sostenuta per riparare il veicolo a bordo del quale si è verificato il sinistro.

Altrimenti credo che, realisticamente, ci sia ben poco da fare per rimediare, a meno non si voglia dapprima aprire un contenzioso penale (dagli esiti incerti) con la compagnia di assicurazione obbligata a risarcire il danno, presentando querela per truffa nei confronti del perito: ma occorrono testimoni (se ve ne sono) che possano relazionare sul comportamento del perito, se non si vuole rischiare anche la beffa (controquerela).

Per togliersi lo sfizio a costo zero, tuttavia, è anche possibile presentare un reclamo all’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle ASSicurazioni) lamentando il presunto comportamento scorretto del perito incaricato, dalla compagnia di assicurazione obbligata al risarcimento, nel valutare l’entità del danno riportato dal veicolo sinistrato guidato dal conducente incolpevole.

Qui le istruzioni per presentare reclamo all’IVASS.


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