Giovanni Napoletano

Bisogna innanzitutto chiarire che la fattura bimestrale posticipata emessa da Windtre fino a novembre 2019 riguardava, in realtà, i costi fissi anticipati ed il consumo flat posticipato. In pratica, con la fattura bimestrale posticipata emessa da WindTre a novembre 2019, lei ha pagato i costi fissi per novembre e dicembre 2019 ed i consumi flat per i mesi di settembre ed ottobre 2019. Con la fattura bimestrale di raccordo di novembre 2019 le è stato, invece, richiesto il pagamento del canone flat (anticipato) per i mesi di novembre 2019 e dicembre 2019 (senza alcun costo fisso). Pertanto, nessuna doppia fattura. E, cosa più importante, nessun aggravio per il consumatore che pagherebbe sempre la stessa cifra cadenzata mensilmente anziché bimestralmente.

Tanto premesso, va detto che l’unica contestazione per la quale potrebbe essere ravvisata una rimodulazione delle condizioni contrattuali (con la necessaria, conseguente, facoltà di recesso senza penali per il cliente) consisterebbe nei costi postali di consegna della fattura (2 euro a bimestre) per i soli clienti che non si avvalgono della spedizione della fattura via e-mail (opzione resa disponibile da WindTre).

Il problema, tuttavia, sta nel fatto che nessun operatore di telefonia presente nel mercato nazionale di TLC offre la spedizione gratuita della fattura tramite servizio postale.

Sarà, comunque, l’Autorità della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), investita della questione da una segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), a decidere se il cambio di fatturazione da bimestrale a mensile anticipata, operato da WindTre, comporterà, per i clienti, la facoltà di esercitare l’opzione di recesso anticipato senza oneri (penali).


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