Giorgio Martini

Diciamo che la sua pensione lorda (mille e 139 euro), al netto delle trattenute fiscali, corrisponde ad un importo di circa 940 euro al mese: ora il pignoramento della pensione si effettua trattenendo il quinto della pensione sull’importo al netto delle trattenute fiscali e al lordo della cessione del quinto, per la parte che eccede il minimo vitale. Per fare i conti, possiamo assumere il minimo vitale al 2014 pari a circa 680 euro.

In cifre, allora, il prelievo che l’INPS avrebbe dovuto effettuare è dato dal 20% (940 + 182 – 680) euro = 20% di 442 euro che dà, appunto, 88 euro.

La rata di 182 euro finalizzata al rimborso del prestito dietro cessione del quinto non può essere utilizzata per verificare che la trattenuta globale effettuata sulla pensione sia inferiore al 20%, sarebbe come mischiare le pere (trattenute per pignoramento) con le mele (trattenute per rimborso di un prestito). Inoltre, nei suoi calcoli, lei non tiene nemmeno conto dell’incidenza del minimo vitale impignorabile.


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