Premesso che, al momento, gli unici che hanno trovato lavoro grazie alla legge che introduce il reddito di cittadinanza sono i circa tremila tutor (o navigator) – soggetti a cui, paradossalmente, è stato demandato il compito di fare in modo che il proprio assistito, percipiente reddito di cittadinanza, trovasse un lavoro il prima possibile (e quindi che fruisse del reddito di cittadinanza per il minor tempo possibile) – possiamo solo aggiungere che il decreto legge 4/2019, la legge di conversione ed i provvedimenti attuativi conseguenti dispongono, per il beneficiario di reddito di cittadinanza, un generico obbligo di adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che può prevedere attività di servizio alla comunità, per la riqualificazione professionale o il completamento degli studi nonché altri impegni finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro.
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