Bisogna innanzitutto contattare la società fornitrice con cui si è verificata la morosità (anche incolpevole), a cui andranno versati l’importo rimasto in sospeso (in unica soluzione), le spese di sigillazione e quelle di riattivazione del contatore.
Successivamente, la società creditrice che richiese, a suo tempo, la sigillazione del contatore, coinvolgerà nuovamente il gestore della rete di distribuzione del gas per la riattivazione del sistema di alimentazione. A questo punto, converrà far stipulare un nuovo contratto di utenza all’ospite con altro soggetto.
Questo perchè, di solito, la società fornitrice che è riuscita a disalimentare il cliente moroso, non accetterà più di rifornire il medesimo cliente (anche dopo il saldo delle vecchie bollette): solo il fornitore di default (FDD) sarebbe obbligato a convogliare il gas presso un’utenza intestata ad un cliente segnalato già come moroso (a condizioni economiche, peraltro, assolutamente svantaggiose).
Naturalmente, quanto sopra nell’ipotesi in cui la proprietà (o la conduzione in locazione) dell’appartamento in cui si trova il punto di allaccio al sistema di distribuzione non sia cambiata rispetto a più di dieci anni fa, momento in cui si verificò la morosità. In pratica, quanto sopra vale solo qualora lei non avesse trovato il contatore del gas già disattivato subentrando nell’appartamento servito dall’allaccio.
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