Giovanni Napoletano

Gli ultimi dati Istat fanno emergere la classifica dei prodotti più rincarati nel mese di giugno, ossia nella fase che ha seguito il lungo lockdown che si è reso necessario per frenare l’epidemia da coronavirus in Italia.

Con la ripresa degli spostamenti liberi, non solo all’interno della regione (dal 18/5) ma anche in tutta Italia, sono subito arrivati i rialzi per i viaggi: i voli nazionali si collocano al primo posto, essendo saliti del 36,4% in un solo mese e del 22,6% su base annua, mentre il trasporto ferroviario è aumentato del 4,5% (+2,9% nei dodici mesi), trasporto marittimo +3,2%.

Anche spostarsi con la macchina è diventato più caro, visto che pedaggi e parchimetri sono cresciuti del 3,1% rispetto a maggio.

Nella top ten dei rincari mensili spiccano anche gli aumenti legati a vacanze e tempo libero: macchine fotografiche e videocamere sono al secondo posto (+15,5%), villaggi vacanze al quarto (+13,4), giochi e hobby al quinto (+9,2%), palestre e piscine al settimo (+3,8%), pacchetti vacanza internazionali chiudono la top ten con +3,1%.

Nessuna stangata per i parrucchieri ed i trattamenti di bellezza, che segnano un incremento mensile dell’1%, ma certo contenuto (+1,9% su base annua, +1,8% i parrucchieri per uomo e +2,3% per donna).

I trattamenti di bellezza, in particolare, registrano un aumento rispetto a maggio di appena lo 0,6% (+0,7% su giugno 2019).

Anche per la voce Ristoranti, bar e simili, anche se bisognerà attendere i dati definitivi Istat, mancando ancora all’appello le voci dettagliate, la variazione mensile è solo dello 0,2%, +1,1% il dato tendenziale.

Parrucchieri, baristi, ristoratori, centri estetici hanno compreso, almeno per ora, che, con la crisi in atto, la politica di alzare i prezzi sarebbe stata controproducente e dannosa e si sarebbe tradotta in minori ricavi.

Insomma, la tassa Covid, denunciata, certo c’era ma, come detto fin dall’inizio, riguardava casi isolati, non era generalizzata e non consentiva di parlare di rialzi medi.

Finora, quindi, è stata ininfluente ai fini statistici.

Forti aumenti anche per i prodotti legati allo smart working e alle telecomunicazioni, fondamentali nella fase del lockdown generi nella top ten dei rincari annui: con i voli nazionali sempre in cima (+22%), computer e tablet sono al secondo posto con +13,9%, i telefoni fissi sono al sesto posto con +10,7%, monitor e stampanti in nona posizione con +5,9%, in undicesima posizione le cartucce delle stampanti con +5%. In classifica, spiccano il volo gioielleria, in terza posizione con +13,6%, condizionatori, in quarta con +12,1%, frutta fresca in quinta posizione con +11,1%, spese bancarie in decima posizione con +5,1%.


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