In merito alle restrizioni sugli spostamenti in auto e passeggeri al seguito il Governo chiarisce che resta fondamentale il distanziamento sociali: quindi, in teoria, tra i passeggeri di un’automobile deve sempre esserci un metro di distanza.
Va da sé che su una piccola utilitaria potranno viaggiare al massimo due persone e sfalsate (esempio: una sul sedile del conducente, posizionato a sinistra; l’altra sui sedili posteriori, a destra).
Andare in moto in due o su un’auto a due posti, invece, non si può per ovvi motivi, visto l’obbligo di rispettare la distanza.
Due sole deroghe sono previste.
Una è la necessità di accompagnare qualcuno che non sia munito di patente o di altri mezzi di trasporto.
In questo caso, si può usare un mezzo su due ruote, oppure l’automobile a due posti.
Ma lo spostamento deve essere di quelli giustificati dalle attuali normative, ovvero motivi sanitari, motivi di lavoro, urgenze, commissioni autorizzate per necessità (fare la spesa, comprare il giornale, fare sport all’aria aperta ecc.) e visite ai congiunti.
L’altra deroga riguarda l’identità del passeggero/dei passeggeri sulla nostra auto.
Se si tratta di nostri conviventi, possiamo tranquillamente portarli con noi sia in moto sia in macchina, senza temere di violare le regole.
Le risposte del governo parlano chiaro:entrambi questi limiti non valgono se i mezzi sono utilizzati solo da persone conviventi, perché, la condizione di convivenza esime dal rispetto della distanza.
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