Simone di Saintjust

A proposito della Vostra risposta, vorrei chiedere dove posso reperire le informazioni riguardo la possibilità di accedere al FIS da parte dei lavoratori con contratto intermittente. Ho contattato il commercialista che segue le pratiche per conto del mio ex datore di lavoro (ancora irreperibile) il quale mi ha detto che nel settore della ristorazione ai lavoratori intermittenti nulla spetta per quanto riguarda il FIS.

Lei ha esordito scrivendo: Ho saputo, tramite il commercialista del datore di lavoro che non ho diritto alla cassa integrazione fino alla scadenza del contratto poiché l’azienda, secondo l’inquadramento Inps, deve fare richiesta di assegno ordinario Fis. E, purtroppo, questo non spetta ai lavoratori intermittenti. E’corretto ciò che mi è stato riferito?

Quindi, si dava per scontato che il settore di attività potesse accedere al FIS (Fondo di Integrazione Salariale) mentre la domanda riguardava solo la possibilità dei dipendenti con contratto di lavoro intermittente di fruire dei benefici previsti dal FIS.

Su questo ultimo aspetto abbiamo risposto: la fonte, che conferma che i lavoratori cosiddetti intermittenti possono fruire dell’assegno erogato dal FIS, è la circolare INPS 47/2020, già pure linkata in un precedente intervento.

Peraltro, l’articolo 18 del decreto legislativo 81/2015, citato nella circolare INPS 47/2020, specifica che ai fini dell’applicazione di qualsiasi disciplina di fonte legale o contrattuale per la quale sia rilevante il computo dei dipendenti del datore di lavoro, il lavoratore intermittente è computato nell’organico dell’impresa in proporzione all’orario di lavoro effettivamente svolto nell’arco di ciascun semestre.

In ogni caso, non può limitarsi al parere del commercialista del suo datore di lavoro (che sarebbe, naturalmente, un parere di parte), ma, come già consigliatole, deve rivolgersi ad una associazione sindacale di categoria.


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