Andrea Ricciardi

Nei prossimi giorni usciranno le faq del Governo sull’interpretazione del termine ‘congiunti‘, a cui sarà possibile fare visita: però, secondo quanto scrive l’agenzia di stampa AGI, da una prima interpretazione con congiunto si intendono i parenti, affini, coniugi, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili.

Naturalmente non si tratta di un’«interpretazione» ma di una retromarcia vera e propria causata forse dal senso del ridicolo suscitato dalle interpretazioni restrittive o dalle proteste di queste ore sul web.

D’altro canto Giuseppe Conte non aveva mai parlato di fidanzati e amici nella conferenza stampa di ieri ed è per questo assai probabile che la ritirata strategica sia dovuta a questo.

Anche l’ANSA annuncia la retromarcia da una prima interpretazione del Dpcm in vigore dal prossimo 4 maggio, a quanto si apprende, con “congiunti” si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili.

Le Faq, che saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito di Palazzo Chigi, chiariranno ulteriori dubbi interpretativi sul provvedimento.

Adesso la domanda che comincerà a circolare è “quanti mesi ci volgiono per essere affetto stabile?”.

Sarà valida una settimana di frequentazione, un mese, un giorno o ci vorrà un anno? E soprattutto, come lo proverà la polizia senza poter usare i droni?

Il bello dell’Italia è che la situazione è disperata, ma non seria.


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