Giovanni Napoletano

In questo periodo di quarantena forzata a casa a causa del coronavirus i consumi di acqua, luce e gas con tutta probabilità aumenteranno: d’altro canto, il costo delle materie prime sta diminuendo perché molte attività produttive e commerciali si sono dovute fermare.

Per mantenere la spesa per le bollette sotto controllo ci sono diverse possibilità, verificando attentamente il proprio contratto di fornitura per capire se è opportuno cambiare operatore, visto che è probabile che alcuni fornitori proporranno ai nuovi clienti tariffe inferiori a quelle attuali, oppure se conviene modificare la tariffa, per esempio da bioraria a monoraria, dal momento che mutano le fasce orarie in cui si usa più energia.

L’Arera (l’Autorità di regolazione di settore), intanto, ha aggiornato di recente i prezzi di riferimento di luce e gas, registrando una riduzione del 18,3% per l’elettricità e del 13,5% per il gas per la famiglia tipo in tutela (ovvero coloro che hanno un contratto luce e gas nel mercato di tutela con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno con una potenza impegnata di 3 kW e, per il gas, di 1.400 metri cubi annui).

Questo però non si traduce automaticamente in un alleggerimento delle bollette: sono molte le persone che, a causa dell’obbligo di stare a casa, useranno più luce, acqua e gas e quindi rischiano di veder crescere la spesa mensile.

Per evitare di pagare bollette salate, è consigliabile, per chi è nel mercato libero, controllare il proprio contratto di fornitura: se si ha un contratto con offerta a prezzo fisso occorre tenere presente che il costo della componente energia della bolletta viene bloccato alla sottoscrizione e non varia fino al termine di validità, normalmente fissato a 12 o 24 mesi.

In questo caso, quindi, per il cliente non cambierà nulla dal punto di vista delle tariffe e se non si tengono sotto controllo i consumi la bolletta potrebbe addirittura aumentare.

Per gli utenti che invece hanno un’offerta a prezzo indicizzato potrebbe verificarsi, già nelle prossime fatture, una riduzione del costo della componente energia: questa, infatti, in questo tipo di contratto, varia periodicamente in funzione di alcuni indici di riferimento, spesso legati proprio all’andamento del prezzo delle materie prime che, quando calano, determinano una riduzione della bolletta. Bisogna fare attenzione però perché l’indice di riferimento potrebbe essere diverso da operatore a operatore: occorre quindi assicurarsi che il proprio contratto sia agganciato agli indici che in questo momento stanno diminuendo.

Per chi si trova nel mercato libero con un’offerta a prezzo fisso, conviene controllare le bollette della luce e del gas e considerare un cambio fornitore: infatti a seguito del calo del costo delle materie prime, è possibile che nelle prossime settimane alcuni operatori propongano ai nuovi clienti tariffe inferiori a quelle attuali; quindi potrebbe esserci l’opportunità di aggiudicarsi condizioni più favorevoli e di bloccarle.

Per gli utenti che sono ancora nel mercato di maggior tutela, invece, potrebbe essere il momento giusto per passare al mercato libero. Alcuni fornitori operanti in questo settore applicano un costo della componente energia già più basso rispetto a quello tutelato: è verosimile aspettarsi che, per restare competitivi, nelle prossime settimane molti diminuiranno ulteriormente le proprie tariffe.

Passare al mercato libero nelle prossime settimane, quindi, potrebbe consentire non solo di assicurarsi un prezzo competitivo, ma anche di bloccarlo per tutta la durata del contratto, mentre le tariffe tutelate varieranno nuovamente il prossimo primo luglio e non è dato sapere se continueranno a calare o se, invece, torneranno a crescere.

Visto che nell’ultimo periodo l’obbligo di restare a casa potrebbe aver modificato le fasce orarie in cui si concentrano i consumi di elettricità e gas, il consiglio è rivalutare la tariffa bioraria.

Coloro che avevano optato per una tariffa bioraria, con un costo scontato del prezzo dell’energia nelle fasce serali, infatti potrebbero vedere un aumento della bolletta proprio a causa del cambiamento delle abitudini domestiche.

Per evitare di vedere bollette salate, il consiglio è fare attenzione alle nuove modalità di consumo e, nel caso, valutare il passaggio a una tariffa monoraria oppure modificare le fasce biorarie optando per uno sconto nelle ore diurne anziché in quelle serali.

Per quanto riguarda le agevolazioni, l’Arera ha stabilito che i consumatori che beneficiano del bonus sociale, ovvero uno sconto sulla bolletta per assicurare un risparmio sulla spesa per l’energia alle famiglie in condizione di disagio economico e fisico e a quelle numerose, in scadenza nel periodo marzo-aprile 2020, possono rinnovare la domanda per l’erogazione dei bonus oltre la scadenza originaria prevista, ma comunque entro i 60 giorni successivi al termine di questo lasso di tempo.

Verrà quindi garantita, nel caso se ne abbia diritto, la continuità dei bonus, con validità retroattiva a partire dalla data di scadenza originaria. Il rinnovo ha la consueta durata di 12 mesi, come previsto dalle norme attuali.

Per ora non è previsto nessuno stop al pagamento delle bollette: questa misura infatti era stata adottata per le sole utenze degli 11 comuni della «ex zona rossa» di Lombardia e Veneto (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini, Vo’) fino al 30 aprile, con obbligo di rateizzazione automatica degli importi per il successivo pagamento.

In compenso Arera ha prorogato fino al 13 aprile il blocco (inizialmente previsto fino al 3 aprile) di tutte le eventuali procedure di sospensione delle forniture di energia elettrica, gas e acqua per morosità, di famiglie e imprese, avviato dallo scorso 10 marzo, e rimane in vigore l’obbligo di rialimentare le forniture di energia elettrica, gas e acqua eventualmente sospese (o limitate/disattivate).

In tutto ciò, Arera ha anche comunicato che, per minimizzare i disagi legati ai possibili ritardi di consegna derivanti da criticità del servizio postale, gli operatori avranno la facoltà di inviare le bollette anche in formato elettronico a quei clienti che abbiano messo a disposizione il proprio recapito di posta elettronica o del telefono mobile, ricordando che il pagamento può essere svolto anche attraverso metodi automatici (domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito), e che si può richiedere di ricevere la bolletta in formato elettronico al posto di quella cartacea avendo diritto, per i clienti di elettricità e gas naturale, a uno sconto scegliendo di aderire ad entrambe le opportunità.


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