Genny Manfredi

Il decreto legge 4/2019 per l’attribuzione del reddito di cittadinanza è stato applicato immediatamente, fin dal 29 gennaio 2019, giorno successivo a quello di pubblicazione in gazzetta ufficiale del provvedimento governativo.

La successiva legge di conversione 26/2019 ha però modificato il decreto 4/2019 stabilendo che, in presenza di figli minori, ai fini del calcolo Isee, dovesse far parte del nucleo familiare anche il genitore non convivente o non sposato e senza altri figli. Più precisamente, veniva stabilito che il calcolo dell’ISEE di un nucleo familiare in presenza di minori dovesse essere determinato come quello per le prestazioni agevolate rivolte ai minorenni, con il contributo, quindi, anche del reddito e del patrimonio del genitore non convivente.

La legge di conversione 26/2019 è entrata in vigore il 30 marzo 2019.

Ora, per evitare problemi a chi aveva già presentato la domanda per l’accesso al reddito di cittadinanza prima dell’entrata in vigore della legge 26/2019, fu deciso di far salve le richieste del reddito di cittadinanza presentate sulla base della disciplina vigente prima della data di entrata in vigore della legge di conversione 26/2019.

Questa la ragione per cui, avendo dovuto presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) nel gennaio 2020, per poter continuare a percepire il reddito di cittadinanza, il nuovo ISEE è stato ricalcolato tenendo conto anche del contributo patrimoniale e reddituale del padre di suo figlio. Portando alla revoca del beneficio.

L’unico modo per poter escludere il contributo economico del padre del minore, con il minore non convivente, dal calcolo dell’ISEE del nucleo familiare,formato da mamma single e dal proprio figlio, è quello di recarsi presso l’ufficio preposto ai servizi sociali del Comune di residenza e presentare un atto sostitutivo di notorietà in cui viene dichiarata l’assenza di rapporti affettivi ed economici fra padre e figlio.

Naturalmente, la dichiarazione dovrà essere resa solo qualora la circostanza sia veritiera. Infatti, i servizi sociali, anche con il supporto della polizia municipale, avvieranno un’istruttoria finalizzata a verificare quanto dichiarato dalla madre single del piccolo. All’esito positivo dell’istruttoria, dopo aver anche acquisito prove testimoniali, i servizi sociali saranno tenuti a rilasciare una certificazione attestante l’assenza di rapporti affettivi e patrimoniali fra il minore ed il padre con lui non convivente. Con tale documento potrà essere presentata una nuova DSU in cui, spuntando l’apposita casella inerente l’assenza di rapporti fra padre e figlio, l’ISEE verrà calcolato esclusivamente sulla base del reddito e del patrimonio della mamma single (e degli altri eventuali componenti indicati nello stato di famiglia).


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