Genny Manfredi

Il decreto legge 4/2019 prevede l’obbligo di comunicazioni successive da parte dei soggetti che fanno parte del nucleo già beneficiario del Reddito di Cittadinanza ovvero della Pensione di Cittadinanza, in caso di eventi sopravvenuti che potrebbero incidere sul diritto ovvero sull’importo del beneficio originariamente spettante.

Ora, probabilmente, l’INPS verificherà il patrimonio immobiliare dei componenti il nucleo familiare richiedente reddito di cittadinanza accedendo direttamente all’anagrafe patrimoniale dell’Agenzia delle Entrate. Scriviamo probabilmente perchè si tratterebbe di una nuova procedura dal momento che la DSU/ISEE presentata fino al 2019 faceva riferimento al patrimonio mobiliare ed immobiliare dei richiedenti reddito di cittadinanza risalenti al 31 dicembre dell’anno precedente.

Se così fosse, le potrebbe essere negato, comunque, il reddito di cittadinanza e così non avrebbe problemi (almeno quelli burocratici).

Altrimenti, dovrà attendere la comunicazione di accoglimento dell’istanza (e non utilizzare nel frattempo l’importo eventualmente reso disponibile sulla carta RDC), diventando il nucleo familiare, solo dopo tale comunicazione, beneficiario del reddito di cittadinanza.

Potrà così servirsi del modello RDC/PDC COM Esteso (che può essere utilizzato esclusivamente dai beneficiari di RDC) per adempiere all’obbligo previsto, ovvero comunicare entro 15 giorni, ogni variazione del patrimonio immobiliare che comporti la perdita dei requisiti economici.

In particolare, dovrà essere comunicata ogni variazione relativa al patrimonio immobiliare rispetto a quanto è presente nell’attestazione ISEE in corso di validità, che comporti il venir meno dei requisiti di legge.


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