Giovanni Napoletano

Con phishing siamo soliti categorizzare un attacco indiretto ai nostri dati personali: nel corso di questi giorni ciò che ha coinvolto Unicredit è passato come il proseguo delle attività truffaldine avutesi con BNL ed Intesa Sanpaolo.

Più che phishing si definisce smishing ma il risultato è praticamente lo stesso.

Arriva una comunicazione allarmante che ha lo scopo di ottenere il fatidico click sul link camuffato.

Il pericolo è proprio lì.

Si riporta il messaggio integrale ricevuto via messaggio breve.

La premessa è che l’interessato non ha alcun rapporto con la realtà bancaria in questione. Ad ogni modo l’esca è stata comunque lanciata.

Come si può chiaramente vedere si tratta di un allarmismo ingiustificato.

Oltre a non avere un conto appare un riferimento alla normativa antiriciclaggio.

Sarebbe questa a bloccare il conto. Per sbloccarlo dobbiamo solo accedere alla URL indicata.

Qualcosa di non dissimile rispetto a quanto avvenuto in questi giorni.

Ovviamente si tratta in ogni caso di una fake news.

Ne potrebbe essere colpito qualsiasi cliente, sia esso iscritto all’anagrafica della banca o meno.

A rischiare sono quindi i clienti censiti dall’istituto che, dando credito a quanto indicato, rischiano di aprire la porta al proprio conto e dunque al furto di denaro con il nostro placido benestare.

Il consiglio è quello di segnalare l’accaduto alle autorità competenti e provvedere ad eliminare il messaggio con effetto immediato.


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