Chiara Nicolai

Nel caso esposto esiste uno scoperto in conto corrente: forse sarebbe il caso di approfondire la questione con la banca per verificare se l’accredito NASpI non sia stato utilizzato per coprire il buco.

Infatti, alla luce degli importi massimi stabiliti per il 2020 relativamente all’assegno sociale ( 459,83 euro) nonché ai sensi dell’articolo 545 del codice di procedura civile, le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego (come l’indennità di disoccupazione NASpI), comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nel caso di accredito su conto bancario o postale intestato al debitore, possono essere pignorate solo per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale, vale a dire solo per l’importo eccedente 1.379,49 euro.


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