Andrea Ricciardi

L’uso obbligatorio delle cinture di sicurezza nei sedili posteriori dell’auto è sancito dall’articolo 172 del codice della strada: nonostante questo, sono ancora molti gli italiani che trasgrediscono la norma.

Più di 1 su 2 (55,9%), vale a dire 24,5 milioni di persone.

È questo il dato allarmante emerso da un’indagine recente.

L’indagine ha voluto sondare anche il grado di conoscenza degli italiani rispetto all’obbligatorietà delle cinture di sicurezza posteriori.

Il dato che sorprende è che, più di un italiano su quattro ritiene che l’uso delle cinture posteriori non sia obbligatorio o, comunque, dichiara di non sapere se lo sia (28,8%).

Il dato sale fino al 33% nel solo campione femminile e al 35,4% fra i più giovani, che sono anche quelli in assoluto più certi della non obbligatorietà.

Osservando i valori su base geografica, emerge che la percentuale di chi non sa o è convinto le cinture posteriori non siano obbligatorie schizza fino al 36,3% nel Meridione (contro il 17,6% registrato nel Nord Est).

Incrociando questi dati con quelli relativi all’uso delle cinture posteriori emerge un elemento che fa riflettere; sebbene il 71% dei rispondenti dichiari di essere consapevole dell’obbligatorietà delle cinture posteriori, all’atto pratico solo 4 su 10 le allacciano.

Va detto, inoltre, che il mancato uso delle cinture, oltre a mettere in pericolo l’incolumità di chi si trova all’interno della vettura in caso di incidente, è soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria che va dagli 80 ai 323 euro, cui si aggiunge, se a violare la norma è il conducente, una decurtazione di 5 punti della patente (che sale a 10 per i neopatentati).

Da non sottovalutare, inoltre, le possibili conseguenze sul piano dell’RC auto.

In caso di danni alle persone trasportate, qualora venisse accertata l’assenza dell’uso delle cinture di sicurezza, la compagnia assicurative potrebbe non rimborsare o applicare il diritto di rivalsa per trasporto effettuato in mancanza di conformità alle leggi vigenti.

Inoltre, anche in caso di risarcimento, questo potrebbe essere ridotto qualora la mancanza dell’uso delle cinture abbia contribuito ad aggravare il danno subito.


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