Innanzitutto, in fase di rinnovo, il prelievo per prestito delega (doppio quinto), cessione del quinto e pignoramento in corso dello stipendio non può superare, complessivamente, il 50% della busta paga al netto degli oneri fiscali e contributivi.
Inoltre, mentre la cessione del quinto può essere trasferita, per legge, alla pensione (con contestuale ridimensionamento della rata nella misura del 20% del rateo mensile percepito) ciò non accade per il prestito delega, che richiede il consenso del datore di lavoro e adeguate garanzie (viene impegnato l’IFR per coprire il residuo del prestito delega in caso di dimissioni, licenziamento o passaggio in quiescenza), ovvero un periodo di ammortamento, per la somma eventualmente non garantita dall’indennità di fine rapporto, che non può essere superiore a quello residuo lavorativo.
Infine, le singole rate della cessione del quinto e del prestito delega non possono superare, ciascuna, il 20% dello stipendio: dunque non credo che riuscirà a realizzare il suo progetto.
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