Giovanni Napoletano

L’autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha colpito nuovamente le compagnie telefoniche, sebbene le multe siano sempre comunque economicamente sostenibili dai vari operatori italiani.

In particolare i 10 milioni di euro totali che dovranno pagare Vodafone e Wind-Tre sono stati causati dalle promozioni Winback, ovvero da tutte quelle iniziative che cercano di far tonare il cliente al suo precedente operatore dopo la portabilità del proprio numero.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso due istruttorie nei confronti rispettivamente di Wind Tre S.p.A. e Vodafone Italia S.p.A., accertando violazioni del Codice del Consumo.

Le sanzioni hanno un importo di 4,3 milioni di euro a Wind Tre e di 6 milioni di euro a Vodafone.

L’Autorità ha rilevato, nello specifico, che Wind Tre e Vodafone, violando l’art. 22 del Codice del Consumo, da giugno 2018 non hanno fornito informazioni chiare ed immediate nella promozione di offerte personalizzate di winback per i servizi di telefonia mobile rivolte ad ex clienti, contattati prevalentemente tramite sms, limitandosi ad indicare le sole condizioni del piano tariffario proposto in termini di prezzo e traffico incluso ed omettendo nel messaggio, viceversa, di dar conto di ulteriori costi o di vincoli di fruizione delle offerte.

Si è ritenuta tale condotta idonea ad indurre in errore il consumatore medio in ordine al contenuto della proposta ed a fargli assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso.

L’Autorità ha inoltre accertato che, in violazione dell’art. 65 del Codice del Consumo, nella fase di adesione dei consumatori a tutte le offerte di telefonia mobile, Wind Tre e Vodafone hanno pre-attivato diversi servizi e/o opzioni aggiuntivi rispetto all’offerta principale, con aggravio di costi, senza il preventivo ed espresso consenso del consumatore

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