Ornella De Bellis

CRIF non può provvedere alla cancellazione della posizione debitoria censita (sebbene regolarizzata) qualora la banca segnalante affermi di aver notificato il preavviso di imminente segnalazione e non riconosca l’illegittimità delle segnalazione stessa. Nella situazione qui riportata, la posizione censita nella CRIF verrà automaticamente cancellata a far data dal settembre 2020 (dodici mesi dopo la regolarizzazione delle due rate pagate in ritardo).

Sempre che la regolarizzazione non sia intervenuta dopo, e il debitore sia, inconsapevolmente, entrato nel girone infernale del meccanismo dei ritardi nel pagamento delle rate di rimborso. Mettiamo, per ipotesi, che io non paghi le rate di gennaio e di febbraio del rimborso di un prestito. A marzo, invece, verso puntualmente il dovuto alla banca. La rata di marzo, però, viene contabilizzata a copertura di quella di gennaio e considerata, pertanto, come ritardato pagamento di 60 giorni della rata di gennaio, efficace ai fini della risoluzione del contratto di prestito. Ma continuiamo: ad aprile verso alla scadenza la rata del mese che va a coprire la rata di febbraio. Ad aprile ho accumulato due ritardi di 60 giorni. A maggio, pagando nei tempi la rata mensile, penso di avere sempre a carico solo due ritardi relativi alle rate di gennaio e febbraio. Invece ne ho tre, dal momento che la rata di maggio va a coprire quella di marzo con un ritardo di 60 giorni. Di questo passo, pur pagando alla scadenza le rate giugno, luglio ed agosto, a settembre avrò maturato sette ritardi (ciascuno di 60 giorni) che legittimano la banca a ritenere risolto il contratto di prestito ed a procedere con la comunicazione di decadenza del beneficio del termine, in base al quale il debito residuo va coperto in unica soluzione senza poter più fruire del beneficio della dilazione.

Nella deprecata evenienza che i fatti si siano svolti come nell’esempio appena riportato, allora la posizione censita nella CRIF verrà automaticamente cancellata a far data dal settembre 2021 (ventiquattro mesi dopo la regolarizzazione delle, più di due, rate pagate in ritardo).

Come risolvere? Dovrebbe rivolgersi al giudice ordinario per ottenere giustizia: tuttavia può risparmiare tempo e soldi presentando un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF).

La procedura arbitrale prevede innanzitutto che venga formalizzato un reclamo scritto alla banca, inoltrato con raccomandata AR (possibilmente in piego, senza busta) lamentando, sostanzialmente, l’omessa comunicazione di preavviso di imminente segnalazione in CRIF, con raccomandata AR, e chiedendo l’esibizione di copia della ricevuta AR, qualora la comunicazione risultasse essere stata notificata per compiuta giacenza presso l’ufficio postale, in occasione di una temporanea assenza del destinatario. Decorsi 30 giorni dalla data in cui il reclamo perviene al destinatario, in caso di silenzio o di risposta non soddisfacente, ci si può rivolgere direttamente all’ABF, previo versamento di 20 euro (contributo per le spese di procedura) che saranno restituiti in caso di accoglimento del ricorso. Non è richiesta assistenza tecnico legale, la procedura è assai semplice e si sostanzia nel riportare all’Arbitro quanto già contestato alla controparte in sede di reclamo.

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