Giorgio Martini

Innanzitutto va confermata la legittimità della disposizione testamentaria che, in presenza di coniuge superstite e di 2 o più figli, assegna come quota disponibile al de cuius per i lasciti (legati) a terzi (nella fattispecie la sorella del defunto) un quarto del valore dei beni elencati in testamento.

Per quanto riguarda il resto, la successione testamentaria può coesistere con quella legittima nel senso che se attraverso le disposizioni testamentarie non è esaurita l’intera massa dei beni di cui il testatore può disporre, la parte restante, in assenza di diversa, esplicita, volontà del testatore, si trasferisce agli eredi legittimi (Cassazione 6190/1984).

Quindi, per il caso che ci riguarda, 1/3 del valore dei due immobili esclusi dal testamento, al coniuge superstite, ed 1/6 a ciascuno dei 4 figli del defunto.


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