Ludmilla Karadzic

La decadenza dal Beneficio del termine può essere riferita ad un qualsiasi contratto di prestito rispetto al quale si verificano ritardi negli adempimenti mensili di rimborso da parte del debitore (il pagamento delle rate, per intenderci): per legge (articolo 40 del Testo Unico Bancario – TUB), il creditore può invocare come causa di risoluzione del contratto di prestito il ritardato pagamento quando lo stesso si sia verificato almeno sette volte, anche non consecutive. A tal fine costituisce ritardato pagamento quello effettuato tra il trentesimo e il centottantesimo giorno dalla scadenza della rata.

Tuttavia non si può eccepire la decadenza dal Beneficio del termine per un contratto di mutuo al verificarsi di un ritardo nel corrispondere le rate di un prestito da carta revolving.

Nell’archivio della Centrale di Allarme Interbancaria (CAI), segmento carte di credito (archivio CARTER), vengono segnalati e registrati i nominativi dei soggetti a cui sia stata revocata l’autorizzazione all’uso di carte di credito e di debito (bancomat) a causa di omessi o ritardati rimborsi delle somme impegnate in prelievi o transazioni effettuati con tali strumenti di pagamento.

Ciascuna banca emittente può decidere, nel rispetto delle regole contrattuali, quando revocare la carta a causa di uno o più mancati o ritardati rimborsi.

Quello che può realisticamente succedere, dunque, in conseguenza al ritardo nel corrispondere il dovuto ad AMEX è la revoca della carta di credito e la segnalazione in CAI carter. La registrazione in CAI Carter permane per 24 mesi dalla data di segnalazione ed ha esclusivamente valore informativo: ciascuna banca o finanziaria emittente può quindi autonomamente decidere se rilasciare o meno una nuova carta di credito ad un soggetto iscritto nella CAI.

Comunque, visto che ormai lei versa in una situazione incipiente di sovraindebitamento, vale forse la pena di focalizzare il problema del ritardo negli adempimenti che possano comportare la risoluzione unilaterale (da parte del creditore) di ciascun contratto di prestito con la conseguente applicazione della Decadenza dal Beneficio del termine ex articolo 40 del TUB ed il contestuale obbligo di corrispondere in unica soluzione il debito residuo senza poter contare sul beneficio (appunto) della dilazione.

Quando, per un motivo qualsiasi, si saltano una o più rate del prestito (anche solo una), non bisogna illudersi che pagando alla scadenza le rate successive si potranno evitare conseguenze disastrose: bisogna, ad ogni costo azzerare le rate in sospeso, accendendo magari un prestito, o facendosi aiutare da parenti ed amici, per evitare di entrare nel perverso meccanismo di accumulo dei ritardi.

Mettiamo per ipotesi che io non paghi le rate di gennaio e di febbraio di un prestito qualsiasi. A marzo, invece, verso puntualmente il dovuto alla banca. La rata di marzo, però, viene contabilizzata a copertura di quella di gennaio e considerata, pertanto, come ritardato pagamento di 60 giorni della rata di gennaio, efficace ai fini della risoluzione del contratto di mutuo. Ma continuiamo: ad aprile verso alla scadenza la rata del mese che va a coprire la rata di febbraio. Ad aprile ho accumulato due ritardi di 60 giorni. A maggio, pagando nei tempi la rata mensile, penso di avere sempre a carico solo due ritardi relativi alle rate di gennaio e febbraio. Invece ne ho tre, dal momento che la rata di maggio va a coprire quella di marzo con un ritardo di 60 giorni. Di questo passo, pur pagando alla scadenza le rate giugno, luglio ed agosto, a settembre avrò maturato sette ritardi (ciascuno di 60 giorni) che legittimano la banca a ritenere risolto il contratto ed a procedere con la comunicazione di decadenza del beneficio del termine.

Quindi massima attenzione alla puntualità nei pagamenti, specie per quanto riguarda il mutuo.


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