Simonetta Folliero

Ormai non dovrebbe esserci più traccia dei due protesti elevati quattordici anni fa: la permanenza del suo nominativo nel Registro Informatico dei Protesti (RIP) è finita decorsi cinque anni dalla data di levata dei due protesti. Così anche i dati, eventualmente censiti nelle banche dati di informazioni commerciali (qualora avesse firmato i due assegni come titolare di una ditta individuale o come amministratore di società) non dovrebbero essere più visualizzati da chicchessia, essendo obbligatoria la loro cancellazione dopo un decennio dall’intervenuto protesto.

Tuttavia, anche se il suo nominativo fosse ancora presente in qualche banca dati occulta e non ufficiale di cattivi pagatori e lei avesse la sfortuna di rivolgersi a una filiale di banca che ne facesse ancora uso, le farà piacere sapere che a partire dal primo gennaio 2020, le banche e Poste Italiane saranno tenute ad offrire al cliente consumatore (non possono rifiutarlo, anche se l’aspirante cliente è segnalato in una centrale rischi, pubblica o privata) un conto corrente cosiddetto di base: le operazioni e i servizi inclusi nel conto di base devono comprendere la possibilità per il cliente di aprire, gestire e chiudere il conto corrente; accreditare di fondi sul conto corrente (deposito di contante, accredito stipendio e pensione); prelevare contante all’interno dell’Unione europea, presso le dipendenze della banca o gli sportelli ATM; ottenere una carta di debito (bancomat); effettuare addebiti diretti; operazioni di pagamento mediante carta di pagamento, utilizzabile anche online, nell’ambito dell’Unione europea; effettuare bonifici e ordini permanenti di bonifico.

E’ escluso, con l’apertura del conto corrente di base, il rilascio di un libretto di assegni e della carta di credito: ma per poter lavorare e per le esigenze ordinarie, le funzionalità del conto corrente di base sembrano essere più che sufficienti.


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